Friday, October 15, 2010

Discorso agli Stati Generali del Lodigiano

Questo è il testo del discorso che ho tenuto agli Stati Generali del Lodigiano, il 1 Ottobre 2010. Il tempo concessomi erano 5 minuti esatti, per cui ho dovuto riassumere ed evitare molti argomenti degni di nota.

Tema: Internet come diritto e strumento fondamentale per il presente e il futuro del lodigiano.

La generazione internet

Oggi sono qui come “giovane”, compito già non semplice, a portare un’idea per il futuro del lodigiano. Questa riflessione è nata pensando a quello che è un tratto caratteristico e originale della mia generazione: internet. Il web è apparso già negli anni ‘90 come fenomeno importante, ed è esploso col nuovo millennio grazie alla banda larga (ADSL), internet veloce e sempre connesso.
Vorrei provare a rendere l’idea di cosa sia il web per la mia “generazione internet”, la prima ad essere cresciuta con internet - e del quale è quindi molto esperta.
- È innanzitutto porta insostituibile di accesso alla conoscenza: una parte sempre più grande del sapere umano è presente in internet (talvolta solo in internet), compreso il materiale scolastico.
- È portale di libere informazioni: sempre più l’informazione è online, che sia fornita dai tradizionali media o da persone che scelgono di condividere informazioni, esperienze, soluzioni.
- È strumento impareggiabile per comunicare: un tempo c’era la lettera, poi inventarono il telefono, ora videochiamate, chat, email e social network. Chi non è online ora è paragonabile a chi vent’anni fa non aveva il telefono in casa.
- È luogo di vita della gente, che ci passa ore e ore, sia per lavoro che nel tempo libero, spendendosi, creando contenuti, facendo cultura.
Vorrei far notare che la maggior parte delle cose che ho citato sono pienamente accessibili solo per chi ha a disposizione internet a banda larga.


Internet nel lodigiano

Una suggestione: dal 1° luglio 2010, in Finlandia, l’avere accesso alla banda larga è considerato un diritto dell’uomo, suggellato a livello legislativo. Nel lodigiano, dove siamo?
Eccomi allora a lanciare tre analisi e proposte.
- Primo. Ancora molti paesini nel lodigiano non hanno la banda larga, perché le infrastrutture non coprono tutto il territorio, e questo è molto grave - crea cittadini di serie B e soffoca l’attività imprenditoriale (quale impresa moderna può nascere dove non sia presente la banda larga?). È chiaro che le aziende private portano la linea solo dove è conveniente farlo in termini di profitto - è allora il pubblico che deve intervenire. Già si sta lavorando in questa direzione, ma va chiarito che l’obiettivo deve essere dare a tutti i lodigiani la possibilità di sottoscrivere un contratto a banda larga.
In attesa di soddisfare questo obiettivo, una soluzione tappabuchi potrebbe essere quella di informare i cittadini su come possono procedere per alternative alla linea fissa, come le chiavette-internet offerte dai gestori di telefonia mobile - una soluzione a cui finora solo i cittadini informaticamente smaliziati possono ricorrere.
- Secondo. La scuola non ha ancora avuto il tempo di assimilare tutte le potenzialità di internet, e spesso prosegue come se non esistesse. Ma la scuola non dovrebbe forse preparare alla vita? Sarebbe interessante proporre agli studenti più giovani - elementari, medie - dei brevi seminari per imparare a vivere bene internet: saper valutare l’affidabilità di una fonte, navigare in sicurezza, essere ben-educati per un uso sapiente e non malato o eccessivo del web, in cui è purtroppo facile perdersi, come in una ragnatela.
- Terzo. La pubblica amministrazione e internet. Bisogna porsi qualche domanda: quanto si può ancora fare per rendere disponibili online i servizi erogati al cittadino? Quante informazioni e formazione sulla vita delle Istituzioni potrebbero essere passate ai cittadini via internet? Penso ai siti web, a newsletter, a manuali d’istruzioni per la modulistica... Tutte cose che possono aiutare i cittadini a sentirsi parte di una comunità che tiene a loro.
La clamorosa distanza tra cittadini e istituzioni va colmata, e il primo passo è far sì che le istituzioni siano presenti nei luoghi di vita delle persone - e oggi il mondo è più vasto di vent’anni fa: oggi il mondo comprende anche internet.

Grazie per l’attenzione.

Francesco Grossi

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