Wednesday, March 16, 2011

La Montagna in 7 parole - Solitudine

La montagna è solitudine
In montagna si va quasi sempre insieme ad altri, eppure una delle sensazioni che si possono provare più facilmente è proprio quella della solitudine. L’esperienza della solitudine è uno dei grandi misteri della vita, che l’uomo non può comprendere appieno: a seconda dei momenti e degli stati d’animo può essere vista come contro natura oppure come momento di fresco ristoro, come fonte di angoscia o di sapienza. Nella storia umana sono presenti sia l’orrore di Robinson Crusoe, l’uomo rimasto solo, che la saggezza dell’eremita e del monaco, capaci di confortare e di ammaestrare l’umanità con la forza spirituale accumulata nel silenzio e nell’isolamento.
In montagna la solitudine arriva rapida, anche nei pochi minuti di pausa tra un discorso e l’altro, o nei momenti in cui la fatica zittisce anche i più ciarlieri; arriva nei passaggi più difficili, quando si è da soli con il proprio corpo e lo spettro delle conseguenze di un errore; arriva quando ci si trova pochi piccoli uomini al cospetto dei giganti di pietra, che nascondono con la loro mole il resto della brulicante calda umanità. È un momento che si vive bene prendendo coscienza della propria piccolezza, che fa sì che non siamo indispensabili, e ci alleggerisce il cuore dal terribile pensiero di dover essere sempre all’altezza delle aspettative altrui; e prendendo coscienza della propria vitalità, quella forza sovraumana che ci rende attaccati alla vita sempre e comunque, anche nel momento di massimo isolamento, quando ci si sente sradicati dal ceppo dell’umanità. Allora la solitudine diventa luce per la nostra vita, infrange le nostre illusioni distorte e rende possibile un’autocoscienza concreta, limpida, vitale.

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